Dottoressa Mariella Cerutti Marocco, lei risiede a Torino, è poetessa e fondatrice con Maurizio Cucchi, nel 2005, del premio Cetonaverde Poesia. La prossima edizione si terrà a Cetona, il 13 e 14 luglio: comprenderà il Premio Internazionale e il Premio Giovani. Che cosa ci può anticipare?
La prossima edizione del Premio contiene alcune importanti innovazioni: per la prima volta, venerdì sera 13 luglio avrà luogo, (a Cetona) un reading Poetico al quale parteciperanno autori tra i più noti ed illustri, ospiti del Premio. In quella occasione, prima della conclusione del reading, ci sarà un “ricordo” poetico di Apollinaire, del quale ricorre il centenario della scomparsa. Altra importante novità: il pubblico presente al Premio, sabato 14 luglio dalle ore 18.00, sarà chiamato a votare, in diretta il Poeta giovane scelto fra gli 8 finalisti. Tutti così saranno coinvolti nella premiazione dei giovani, dopo averne ascoltato il testo (sonetto) che ognuno di loro avrà composto nelle 24 ore precedenti, con le parole (5) scelte dalla Giuria.
Il Premio è sostenuto dalla “Fondazione Antonio Maria e Mariella Marocco per la tutela del libro manoscritto e stampato”. La filantropia è una delle ragioni per cui ha ideato il Cetonaverde Poesia, ed è importante anche per Antonio Maria Marocco. Vuole spiegare?
La Fondazione è nata a Torino, nel 1998. Ha sempre portato avanti, un pensiero tenace, scegliendo la pubblicazione di antichi testi, in edizione anastatica. Passione condivisa e coltivata dai due fondatori, in molti anni di collezionismo di libri rari. L’altro punto importante sono i giovani, perché dare questo spazio ai giovani poeti? I giovani Poeti sono una delle colonne portanti del Premio. Dare spazio ai giovani è diffondere la Poesia, oggi, così come viene scelta e scritta dalle giovani generazioni. La Poesia è tramite di conoscenza, è il cuore e il senso dell’esistere, profondo. Moltissimi i giovani che scrivono, molti sono notevoli, la loro Poesia è profondamente vitale, per questo il Premio vuole sostenere la Poesia dei giovani, perché siano conosciuti ed apprezzati come meritano.
Borges sostiene che “Ogni poesia è misteriosa: nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere”. Lei che consapevolezza ha della sua poesia?
Come diceva Borges, (rispondo citando il grande autore da Lei ricordato) “Poeta è un’investitura molto preziosa, nessuno può darsela da solo”. Sono consapevole che il ruolo della Poesia è quello di trasmettere emozioni, nelle quali chi legge si riconosce. Sono consapevole che la Poesia suscita una serie di domande e non ci sono risposte perché l’indicibile resta tale. Al poeta è dato di scrivere la contradditorietà e la bellezza della condizione umana, il dolore senza rimedio e il tormento dell’infinito.
Parliamo un attimo di Cetona, quale il suo legame con questo bellissimo antico borgo della campagna senese?
Giunsi a Cetona con mio marito Antonio per l’invito di un amico. Da allora molti anni sono passati, circa 30. Cetona perché? Mi hanno domandato, a volte. Perché là non avevo ricordi, rispondo io. Ecco: Cetona è stata la pagina bianca sulla quale ho scritto: esperienze, sogni, asprezze, dolori, rappacificazioni, affetti.“Non si impara a scrivere ma a vedere, scrivere è una conseguenza” diceva A. Saint Exupery. Cetona per me è stato il luogo dove ho imparato a vedere, nel silenzio di quella campagna sempre uguale. Dentro me stessa, nel profondo e intorno a me. Per questo amo Cetona.
Un’ultima domanda. Buoni poeti si nasce o si diventa?
Penso che buoni Poeti si nasca: il desiderio di bellezza, l’emotività, la vitalità interiore, sono presenti dall’inizio, forse in modo inconsapevole e incomprensibile.